01 Mar 2022

Qual è il vero nemico?

Quando ero bambino c’erano poche testate giornalistiche, pochissimi canali televisivi e questa penuria di fonti faceva si che queste ultime sentissero il peso della propria immagine dando notizie quanto più argomentate possibili.

Oggi, invece, tra centinaia di trasmissioni radio-televisive, internet e media vari si può dire tutto e il contrario di tutto per un secondo di pubblicità destinata ad attirare l’attenzione di una popolazione di esperti tuttologi.

E come per il Covid19 ora sento solo grandi esperti di guerra, strateghi di eccellenza che sanno prima dello stesso Vladimir Putin cosa avverrà e come si dovrà reagire.

Da tempo ho smesso di credere a quotidiani e internet media cercando di trovare risposta nella storia, in ciò che l’uomo ha già vissuto e che, come una linea sinusoidale che compone poi un cerchio, si ripete con costanza luciferina.

Con questa visione cerco di leggere gli accadimenti: Putin ha 70 anni, al termine del suo quarto mandato e, evidentemente, non ha più la sua famosa salute di acciaio. Non mi chiedo cosa abbia spinto un fine stratega, un uomo che ha riorganizzato brillantemente la Russia con la stessa velocità con cui i nostri politici hanno affossato l’Italia, un uomo a cui si può dire tutto ma non di non essere capace e carismatico, a scegliere le mosse che tutti conosciamo, mi interessa di più comprendere se sia disposto a fare marcia indietro.

La risposta è adamantinamente ovvia, non c’è nulla che possa far tornare Putin sulle sue decisioni poiché significherebbe gettare in terra tutto ciò che ha costruito per la Russia nei 20 anni in cui l’ha governata, significherebbe perdere il suo carisma e la sua immagine inossidabile incapace di barcollare.

Purtroppo l’Occidente, ormai abituato ai suoi politici corrotti, viziati, colmi di un senso di impunità oltre la decenza, dove tutto è possibile in cambio di un voto, pronti, in cambio di visibilità, a sputare sulla propria bandiera e sul proprio elettorato, uomini e donne miseri che si circondano di altrettanti incapaci in un’orgia di ignoranza e cafonaggine in nome del proprio ego, non è messo nelle ottimali condizioni di comprendere quanto sia potente il nazionalismo e l’amore, anche malato, per la propria patria.

E allora in un potpourri di notizie fresche di giornata che hanno lasciato l’ormai ammuffito caso “No Vax” si leggono le affermazioni più disparate.

Ma, in fin dei conti, quello che interessa a tutti è: c’è un modo per fermare questa miccia che è stata accesa?

Non a mio avviso. Putin è un orso messo all’angolo che sente la necessità di entrare indelebilmente nella storia della propria nazione e uomini così, NOI (Europa e USA), non li incontriamo da tanto, tanto tempo. 

Nella nostra testa vediamo lo Zar come un pazzo esaltato che ha perso la ragione perché è comodo, come lo è stato per la pandemia, demonizzare piuttosto che uscire dalle proprie paure e cercare di comprendere.

L’Occidente ha vissuto un lungo periodo di illusione di ricchezza con la globalizzazione, un sogno che ci faceva preoccupare di fatturare, guadagnare sulle briciole tralasciando le mancanze e i punti deboli a favore di scambi economici paradossali. Nello stesso periodo la Russia si è staccata dal cordone ombelicale con l’Occidente dato dalla mancanza di infrastrutture economiche interne e oggi esporta molto più di ciò che importa.

Basti pensare che l’industria chimica tedesca e olandese vive grazie ai gasdotti russi e che l’arma più forte dell’Occidente, estromettere la Russia dal circuito Swift e “distruggerla economicamente”, è stata utilizzata su tutte le transazioni a esclusione di quelle riguardanti energia elettrica, gas, metalli e petrolio. Un po’ come se Putin lanciasse un ordigno nucleare ma anziché puntarlo su siti strategici lo facesse detonare in mezzo all’Atlantico. Ci siamo dimostrati, ancora una volta, privi di attributi e pieni di ipocrisia.

Non abbiamo a che fare con un povero pazzo ma con un uomo, più simile a una macchina, che prende decisioni, qualunque decisione, per arrivare a un preciso target e attualmente non conosciamo i suoi veri piani.

Se poi volessimo dimostrare quanto sia stupida l’”arma” Swift basterebbe osservare che le banche russe escluse dal sistema bancario precedentemente nominato sono le stesse che operano in Yuan le quali utilizzeranno il sistema CIPS cinese per le transazioni, se prima era una scelta, ora diverrà un obbligo. In parole povere l’Occidente sta spingendo la Russia ad allontanarsi dal dollaro e a rafforzare i propri, già importanti, rapporti con la Cina.

Alla Russia non servirebbe un ordigno nucleare per annichilirci, basterebbe chiudere i gasdotti per farci crollare molto più rapidamente di quanto non crollino loro. Per 20 anni l’Europa ha pagato alla Russia 600 milioni AL GIORNO di gas, abbiamo un’idea di che capitale economico possiede quella nazione? 

C’è un altro punto focale che ci fa capire che Putin non può fermarsi neanche a volerlo: la Corea del Nord e la Bielorussia sono già a favore della mossa dello Zar, la Cina guarda con attenzione, felice nel suo monopolio economico globale, il prossimo futuro; se l’Occidente non scenderà in guerra contro la Russia, Pechino si sentirà in dovere di prendersi Taiwan. Se l’Occidente decidesse di scatenare una guerra mondiale la Cina potrebbe decidere se rimanere neutrale e foraggiare economicamente l’amica Russia (come attualmente sta facendo) o decidere di ridisegnare le cartine geografiche.

Noi abbiamo sequestrato nelle acque atlantiche uno yacht a Putin. Stiamo parlando di un uomo che ha avuto il potere di far tornare la guerra in questo pianeta, un uomo che è stato in grado di far riemergere le paure più recondite di ogni abitante del pianeta in poco più di 3 giorni, un uomo che con ogni probabilità sarà immensamente più ricco di Elon Musk, meno pubblicizzato certo, ma più ricco… e noi gli abbiamo sequestrato uno yacht.

In Russia e in Cina si fanno piani decennali, in Europa e in USA si pensa al ciclo elettorale (a volte). Se avessimo accolto la Russia invece di dileggiarla ora la situazione sarebbe ben diversa.

Siamo deboli signori, tutta l’Europa lo è, tutta l’America lo è, e non mi riferisco all’aspetto militare ma a quello umano. Non potremo mai vincere a suon di selfie, mangiate in ristoranti lussuosi, fionde fatte con i nostri abiti all’ultima moda, proiettili alla materia grigia di no vax e canoni al reddito di cittadinanza. Il nostro avversario non è la Russia ma la decadenza, la stessa decadenza che ha fatto sparire l’Impero Romano e i più grandi regni della storia. 


Lorenzo dott. Antonelli 

athena