20 Lug 2022

L’ignobile costruttivo

Capita sempre più spesso che chi produce o si evolve o che comunque abbia voglia di fare, sia visto come una spina nel fianco ed etichettato come un vile.

Ciò è facilmente comprensibile se si considera che l’essere umano preferisce, oggigiorno, rimanere in una comfort zone piuttosto che mettersi in gioco. È una questione di equilibri: meno concorrenza e meno pressioni, si può fare ciò che si è sempre fatto, sempre standardizzati e  morenti di tedio.

Nessuno invidia un mediocre e anzi, la maggior parte delle persone non prova tristezza, purtroppo, per chi si lascia scivolare la propria vita tra le mani. Il mediocre viene lodato, “è un bravo cristiano”, “una persona equilibrata” e non perché lo si pensi davvero ma perché non crea increspature all’interno della vita di altri mediocri. 

Questo comune pensiero blocca l’evoluzione e la crescita personale in nome di una vita vissuta in riserva, senza alti e bassi, una camminata leggera verso… la fine. La vita assume quindi la connotazione di passaggio e si vive alla giornata.

E poi ci sono quelli, pochi, che hanno la “malattia” di creare, quelli che più hanno problemi e più se ne creano perché sentono il bisogno di stare sempre col motore fuori giri.

Paradossalmente, e seguendo il discorso di cui sopra, sono questi ultimi a essere i vili, gli abietti, gli ignobili, gli spregevoli perché in qualche modo forzano altri a uscire dal proprio torpore e dalla loro stantia vita bradipatica. 

Per questo, al di la di tutto, chi ha una visione deve essere punito o nella migliore delle ipotesi etichettato come sopra.

Ciò fa sorridere poiché i termini che ho utilizzato finora ovvero vile, abietto, ignobile, spregevole sono esattamente i sinonimi di “mediocre” e i contrari di coraggioso, audace, prezioso.

La vita è una provocazione, una sfida continua al miglioramento e proprio il soffio di tempo che ci è concesso ci dovrebbe dare naturalmente la voglia, il coraggio, la grinta di accettare tutto ciò che di difficile e costruttivo ci si presenta davanti. 

Si potrebbe obiettare dicendo che se la società vuole la pace mentale e l’ozio, i pochi che hanno ancora desiderio di crescita dovrebbero adattarsi ma sarebbe come dire che se milioni di mosche si posano sul letame quest’ultimo è senz’altro una prelibatezza.

C’è un altro aspetto che differenzia il mediocre dall’audace. 

Per spiegarlo mi immagino la vita come una serie di pedane, fissate a diverse altezze, nelle quali si possono sedere delle persone in ordine di obiettivi raggiunti.

Il mediocre che vede un altro essere umano seduto sulla piattaforma più in alto cerca di aggrapparsi al piede del suo simile per farlo cadere e portarlo alla propria altezza.

L’audace, invece, ammira chi gli sta sopra, osserva la sua luce e tende a raggiungerlo provando ad aggrapparsi al bordo della pedana più alta per tirarsi su, con fatica.

Sono entrambe forme di invidia certo… ma siamo esseri umani e l’importante è costruire: distruggere è un crimine ma rimanere immobili è insulso.

Le persone che cercano di far diventare questa società peggiore non si concedono un giorno libero, non lo dovrebbe fare neanche chi, tra noi, ha fame di evoluzione.


Lorenzo dott. Antonelli 

athena