11 Giu 2024
c88

C88 come prova alternativa di uscita delle merci da UE

La velocità di cambiamento a cui gli scenari geopolitici ci hanno abituato ultimamente non permette quasi mai alla burocrazia di tenere il passo. Ci troviamo di fronte a leggi appena emesse e già vecchie, i protocolli economico fiscali mutano con una rapidità assoluta e, mentre gli operatori economici devono prendere decisioni lampo, la pubblica amministrazione ha certamente più tempo per i controlli e quindi per aggiornarsi.

Un esempio di quanto sopra sono le cosi dette “prove alternative”, necessarie per la chiusura amministrativa di una dichiarazione di esportazione non conclusa.

Il 31 gennaio 2020, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, abbiamo assistito ad una forte presa di posizione della Britannia che, allora, non era evidentemente ancora pronta a far fronte agli aspetti doganali anche più semplici quali il controllo delle importazioni nel proprio paese. Calais, sul fronte francese, e Dover sul fronte inglese hanno centuplicato i dichiaranti doganali nel giro di pochi mesi con ovvia perdita di professionalità e guadagno di una profonda confusione documentale e operativa.

A tal riguardo ho notato che, a distanza di più di 4 anni, c’è ancora una immensa confusione su quale sia l’iter documentale di importazione nel Regno Unito e quale sia il documento ufficiale Import.

Molte dogane, a fronte di colleghi che presentano il documento C88-A, chiudono una nostra dichiarazione export inappurata credendo che esso sia la dichiarazione di importazione in UK.

Cercherò di fare un po’ di chiarezza a riguardo.

Il portale dell’Amministrazione doganale UK si chiama HMRC (His Majesty’s Revenue and Customs. Tipico egocentrismo inglese NdR.) e il suo sistema telematico CHIEF (Customs Handling of Import and Export Freighted) è del tutto similare al nostro Telematico Dogane.

Così, come in Europa l’importatore o il suo professionista redigono la dichiarazione di importazione per poi inviarla al portale dell’Agenzia delle Dogane, in UK si stila il C88 (o SAD) e lo si invia al portale CHIEF.
Ma quindi il C88 è una prova dell’avvenuta importazione delle merci in UK? La risposta è: dipende da quale parte del C88 stiamo parlando.

Il C88 è composto da 8 parti:

C88 (2-3): È una parte essenziale del processo di sdoganamento e deve essere compilato accuratamente e inviato all’HMRC prima che le merci arrivino nel Regno Unito. È la nostra “prebolla” ed è questa che vedo spesso essere presa come prova alternativa valida da alcune dogane. Se è vero che questa sezione del C88 è stata inviata alla Dogana Inglese è anche vero che questo non significa che le merci siano arrivate in territorio Britannico. Questa non può essere una prova di uscita per noi europei poiché, dal Governo inglese, è considerata un alert di merce in arrivo e, se la merce non verrà importata, sarà automaticamente annullato scaduto il 30esimo giorno senza presentazione delle merci.

C88(4) – La Dichiarazione Semplificata: questo modulo viene utilizzato per determinati tipi di beni o transazioni che soddisfano criteri specifici.

C88(5) – Il documento di accompagnamento: questo modulo viene utilizzato per fornire informazioni aggiuntive sulla merce, come fatture o polizze di carico.

C88(6) – La Garanzia: questo modulo fornisce una garanzia per il pagamento di dazi e tasse di importazione.

C88(7) – La prova dello status comunitario: questo modulo viene utilizzato per fornire la prova dell’origine delle merci.

C88(8) – Il codice di procedura doganale: questo modulo fornisce i dettagli della procedura doganale utilizzata per le merci, come, ad esempio, l’importazione temporanea o il deposito doganale.

No, non mi sono dimenticato il C88(1) che trovate in questo link:

(https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/374258/c88-status.pdf)

Vi ricorda qualcosa? È esattamente identico alla nostra dichiarazione di importazione ed è il documento che l’Amministrazione doganale inglese rilascia telematicamente dopo che sono stati inviati al portale HMRC le parti 2-8 del C88, che la merce è arrivata in Uk e che essa abbia assolto tutte le formalità doganali comprese eventuali visite.
Il C88(1) è, a mio avviso, l’unica prova alternativa accettabile poiché è l’unica che contiene un risultato di controllo da parte della Dogana inglese la quale certifica, in questo senso, la pratica con un numero di riferimento (il nostro MRN).

Se vogliamo vedere questo argomento da un altro punto di vista, si potrebbe pensare che è loro diritto, un funzionario doganale può non credere alla veridicità del documento di importazione estero che gli abbiamo sottoposto; Il funzionario potrebbe volere un confronto con un suo collega inglese e quindi dovrebbe dare un numero di riferimento a costui per ricercare la dichiarazione import. L’unica parte del C88 che contiene un numero di riferimento ufficiale (MRN) è la 1, in nessuna altra copia è presente un legame che potrebbe far comunicare le due amministrazioni.

Concludo sottolineando la grande difficoltà con cui si è costretti a lavorare oggi. Una accozzaglia di paesi, diversi in ogni loro aspetto e senza una visione unica del futuro, è garanzia di fallimento e non uniforme controllo anche a livello doganale. Questo porta a scompensi e a diversità di trattamenti tra Aziende competitors di paesi europei diversi, dimostrazione ne è il C88 che crea da 4 anni cortocircuiti ai controlli in moltissime dogane e, possibilmente, svariate evasioni di IVA nazionale.

Lorenzo Dott. Antonelli

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